Breve storia dell’uccellino che abbatte i caccia.
A twittare lo scorso 12 dicembre è stato il neo-eletto presidente USA Donald Trump: due semplici righe sono bastate per scuotere Wall Street e far crollare in Borsa i titoli della Lochkeed Martin, compagnia americana attiva sia nel settore energetico sia – e soprattutto – in quelli aerospaziale e difesa.
“Sia il programma, sia i costi dell’F-35 sono fuori controllo. Miliardi di dollari possono essere e saranno risparmiati tagliando le spese militari (e non solo) dopo il prossimo 20 Gennaio.”
Questa la traduzione italiana delle parole del Presidente, già noto per l’uso spericolato del social cinguettante (mi riferisco all’episodio Boeing-Air Force One), grazie alle quali questa volta è la Lockheed Martin a bruciare 4 miliardi di capitalizzazione. L’andamento dei titoli della compagnia a stelle e strisce travolge anche la nostra Piazza Affari, dove stiamo assistendo alla perdita di guadagno della Leonardo-Finmeccanica, partner del programma F-35, che coinvolge più o meno direttamente industrie produttrici di componenti nelle zone di Novara, Foggia, Nola.
Al di là delle considerazioni più tecnicamente politico-economiche che lascio fare a chi di tali campi si occupa, l’aspetto che qui vorrei evidenziare è il crescente peso acquisito dai canali Social, oggi capaci di creare risonanze di impatto mondiale nell’arco di un battito d’ali.
Certamente, in questo più che in altri casi, il peso di un cinguettio dipende dal suo autore, ma un tweet può arrivare prima di un aggiornamento ANSA, direttamente dalla fonte, e avere conseguenze globali. Nel migliore dei casi si spera non siano out of control.
– Antonio Favia (#iCommLab)
Colonna sonora consigliata per rileggere questo articolo:
Chemical Brothers - "Out of Control"
Kenny Loggins - "Danger Zone"
Berlin - "Take My Breath Away"