Cos’è la ”Workation”
Inutile negarlo, chi gestisce un e-Commerce o un Business Digitale, si porta il lavoro anche in vacanza. Per questo è nata la ”workation”, in una fusione dei termini inglesi ”work” e ”vacation”. Una combinazione tra le due non è troppo difficile rispetto a quanto si possa pensare a primo acchito, anzi sono molti gli imprenditori digitali che vivono la loro vita lavorativa in posti esotici e spiagge del mondo in remoto senza essere centralizzati in uffici in città grigie e poco ispirate. Nel 2020 ne abbiamo avuto diretta esperienza con le gioie e i dolori del lavorare in smart. Con la differenza che eravamo chiusi in casa. Se c’è una cosa assolutamente positiva dello smart working è che, nella maggior parte dei casi, si può lavorare pressoché ovunque. Telefono, agenda, computer portatile e improvvisamente le quattro pareti grigie dell’ufficio possono trasformarsi in un panorama vista mare.
Quanti Smart Workers ci sono in Italia?
Nel 2021 i lavoratori da remoto, cosiddetti Smart Workers, sono 1 lavoratore su 4 (24%) che rappresenta circa 5 milioni. È quanto emerge dall’elaborazione dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano. Nel 2020, per comparazione, erano circa 4,5 milioni in totale. Di questi, 2,5 milioni sono occupati nella pubblica amministrazione, mentre i restanti 2 milioni nel privato.
Il lockdown ha dato una notevole impennata allo smart working e come possiamo notare dai dati di quest’anno, è un trend che non accenna a diminuire, anzi è molto probabile che sia qui per rimanere. Ci sono molti vantaggi nel lavorare a distanza da casa o dalla nostra località balneare preferita, oltre a registrare un miglioramento dei risultati professionali secondo 3 addetti su 4 (76%). Lo smart working “ha permesso a una fascia di lavoratori di recuperare il tempo perso negli spostamenti fra casa e lavoro, facendo risparmiare risorse alle famiglie anche sulla spesa per la pausa pranzo e per l’abbigliamento”, dice Uecoop.
Perché smart working in vacanza?
Diciamocelo chiaramente, non a tutti impazziscono per l’idea di portare con sé il lavoro in vacanza, ma organizzata nel modo giusto, la ”workation” può essere vantaggiosa sia che tu abbia un tuo business sia che tu sia dipendente. Nel primo caso possiamo fare leva sui momenti in cui ci si aspetta che i competitors siano in ferie o comunque non a pieno regime per acquisire nuovi clienti, finire quel progetto secondario che proprio non si riusciva a completare o pianificare al meglio le strategie per gli ultimi mesi dell’anno. Per i lavoratori dipendenti invece, può essere un modo per andare in ferie per un periodo più lungo. Mi spiego: fai la tua bella vacanzina di una settimana, ma appena inizi ad adattarti ai posti intorno a te è ora di tornare. E se potessi rimanere in quel posto meraviglioso pieno di natura, buon cibo e relax? Dovresti lavorare probabilmente intorno alle otto ore al giorno, certo, ma dopo il lavoro potresti goderti il mare, la montagna, le escursioni. Senza contare che nei weekend sarai libero di fare ciò che ti pare a confronto di essere bloccato in città grigie e cupe senza possibilità di svago.
Come preparasi per una ”Workation”
La parola d’ordine per una buona esperienza di ‘workation” è organizzazione. È importante dire che una delle condizioni necessarie è quella di trovare un alloggio che permetta di vivere entrambe le esperienze al meglio, tutto sommato siamo anche in vacanza. Per esempio VOIhotels ha deciso di lanciare il pacchetto “Smart Week”: una settimana di vacanza pensata per chi vuole/deve lavorare. Connessione ad alta velocità in camera, pocket lunch delivery per mangiare davanti al pc, utilizzo gratuito di scanner e stampanti, servizio di consegna e ritiro documenti e pacchi, coffee corner. Inoltre ci sono anche camere disposte in aree particolarmente riservate per favorire la concentrazione e garantire una maggiore tranquillità.
Cosa portare in una ”Workation”
Ora sappiamo perché una workation può essere un’ottimo punto d’incontro tra lavoro e vacanza, sappiamo dove andare e abbiamo i nostri biglietti aerei. Cosa portarsi per lavorare al meglio e senza stress?
- Computer portatile: essenziale strumento di lavoro, come lavorarci senza?
- Hard-disk esterno e backup su cloud: la prudenza non è mai abbastanza quando si è in viaggio in un paese straniero. Riuscireste così a rimettervi a lavoro da un device d’emergenza in caso di smarrimento o furto.
- Telefono satellitare: se scegliete una destinazione remota dove potrebbe esserci poco campo è essenziale.
- Leadstone: se gestite il vostro business da remoto, è un must per il tuo e-Commerce, comunicare con i tuoi clienti o acquisirne di nuovi. CLICCA QUI per visualizzare i piani.
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